domenica 20 gennaio 2013

Sogni da Sognare.

























https://www.youtube.com/watch?v=X2UbMvw4QPU


Leggo, dopo un po' di tempo.
Dopo un bel tempo, una primavera in inverno.
E leggo parole che ne rappresentano il tripudio.
Sognare per vincere.
Apre il cuore per una volta.
In mezzo a mille miserie intellettuali che divengono poi miseria per tutti.
In mezzo al frastuono del raziocinio della “concorrenza”.
Che suona non troppo diversa da corruzione.
Per tanti, troppi versi.
E per me non conta chi lo dice, come per i più.
Conta solo cosa significa e quanto è semplice o difficile realizzarlo.
Perché ha radici in noi, nel profondo di noi, nessuno escluso.
Questa è davvero la ricetta “anticrisi”, anche se ho mille timori a riguardo.
Perché temo che la “crisi” in fondo non spiace, e attende solo il ripetersi di un'altra ondata di “riprese” che riporteranno solo ad un groviglio peggiore.
Il sogno per vincere va ben oltre la “tecnologia”, e quando a dirlo è un tecnologo beh ….. pensiamoci.
Finalmente leggo : ” non hanno buoni prodotti” ….. non quanto costano.
E anche se la notizia è di settore va ben oltre qualsiasi gabbia settoriale.
Perché credo che sognare è avere la forza di uscire dagli schemi, antropologicamente falliti al momento.
Perché credo che sognare pretenda cambiamenti interiori.
Perché credo che non sarà mai un voto politico a poter cambiare nulla.
Perché credo che nei sogni c’è tutto il rischio e il bello del vivere.
Perché sognare non è per “sognatori” ma per  “illuminati”.
Perché è l’unico modo per realizzare grandi necessari cambiamenti.
Esce dagli schemi.
Supera barriere culturali.
Distrugge grigi palazzi per costruire splendidi arcobaleni.
Cambia “garanzie” in “certezze”.
Due cose opposte.
Sono folli quelli che non sognano.
Lo sappiamo, è conclamata anche dalla conoscenza scientifica.
Ma passano per folli, nel regno della follia, i “sognatori” ……. coloro che vedono con altri occhi.
Umani al minimo.
Abbiamo tutte le soluzioni possibili, tutte le risorse intellettuali, tutte le infinite variabili disponibili eppure ……
Non vogliamo sognare.
Dedichiamo ad altri il nostro sacrosanto diritto di scelta, ci lamentiamo ma non riusciamo a cambiare.
Qualsiasi scelta politica continuerà a darti la “multa” solo per incassare denaro.
Qualsiasi legge non cambierà i veri confini di sconfinate appartenenze.
Qualsiasi insistente legame con le certezze della sola “logica” continueranno a farci vivere come scimmie.
Qualsiasi “dominio” non sederà fino alla morte il suo “diritto”, la sua “burocrazia”.
Così ci lamentiamo ma non siamo capaci di cambiare.
A prescindere da tutti i possibili cambiamenti.
Preferiamo una “serena” morte logica ad un luminoso, possibile vivere.
E quanto lavoro ci sarebbe da fare in tal senso  …….
Quanta riduzione della disoccupazione ……
Per poter sognare è necessario essere felici.
E solo la felicità può riprodurre se stessa.
Non importa se nessuno vuole sentire questa parola.
Non importa se è considerata solo come impossibile realtà.
Produrre felicità, provare a produrne sarebbe davvero un “prodotto interno netto”.
Finalmente.
Un valore vero, al quale tendere almeno.
Non si può essere felici senza sogni.
È dimostrato il contrario: sei certo dell’infelicità con le illusioni.
E noi viviamo nel regno delle illusioni.
Non in quello dei sogni.
Sognare per vincere.
Non per una “Ferrari” o “Miss Mondo”, ma per la vita.
Perché queste sono davvero illusioni.
Ologrammi.
E non sono felicità.
È solo roba vecchia, trita e ritrita.
Come la pensione, le vacanze alle Seychelles, i mutui per una casa da lasciare ai figli, sotto forma di debito senza fine.
E non è chiusura il sogno vero, ma credo il suo vero contrario.
È vera energia liberata, con un elevato contenuto di entalpia di intelligenza.
È la capacità di vedere e il coraggio di credere.
Al di fuori di ogni speculazione economica, culturale e intellettuale.
Un vero dono.
L’unico credo che può davvero produrre “ricchezza” senza spreco.
L’unico per il quale forse vale la pena di lavorare sodo, solo in un modo diverso.
Senza martelli , incudini e falci.
Che non siano quelle del solo coraggio di vivere e confrontarsi con lo specchio che riflette la nostra identità.
Prima di qualsiasi identità altrui.
Vorrei chiedere a Larry Page, CEO di Google, padre di queste dichiarazioni,se è possibile avere un piccolo chip, una micro sd, qualcosa insomma, da indossare di notte per poter registrare i miei sogni. (non è un sogno anche questo? ….. possibile …….).
Per poterli condividere, confrontare.
Sognare è una cosa da grandi non da neonati.
È un atto di responsabilità, per il quale un uomo diviene un Uomo.
Una donna una Donna.

Il futuro qualcosa di finalmente sensato.


FranzK.

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