giovedì 8 marzo 2012

Solo un pezzo di Cielo.





Solo un piccolo pezzo di cielo.
Ci divide.
Null’altro.
Un cielo terso o pieno di tempeste.
Il cielo della vita.
Delle sue meraviglie.
Dei suoi dolori.
Divide solo sensi.
Non sensazioni.
Sensi sviluppati.
I minimi per sopravvivere.
Poco più che scimmie.
Forse.
O solo paradisi perduti.
Condanne arcane.
Coercizioni  per essere migliori.
Per attraversare.
Quella minuscola porzione di cielo.
Che ci divide.

Una griglia.
Fitta.
Quella infinitesima molecola di cielo.
Che divide sensi sviluppati.
Periferiche povere.
Da silicon valley.
Che ci costringono ad essere meglio.
A usare la mente.
Le sue plurime intelligenze.
Le sue infinite possibilità.
Una condanna?
O una benedizione?
Che diviene condanna per i suoi fallimenti.
La felicità per i suoi successi.
Per le sue infinite possibilità.
Oltre qualsiasi cielo.
Oltre qualsiasi primordiale senso sviluppato.
Oltre ogni miseria.
Povertà.

Che divide solo sensi.
Arcani.
Non sensazioni.
Sentimenti.
Loro non hanno confini.
Gabbie.
Griglie.
Setacci.
Confinamenti.
Impossibilità.
Possibili come l’infinito possibile del pensiero.
Che deve lavorare.
Al loro servizio.
Per dar loro possibilità.
Ancora più possibili.
Nella sua infinita possibilità.
Di comprendere.
Perché quel piccolo tratto di cielo che ancora ci divide.
Non possa mai più farci paura.

FranzK.

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