venerdì 16 marzo 2012

I Tuoi Occhi.





Ti ho incrociata.
Per le strade della vita.
Quelle più difficili.
Attraversando l’impossibile.
Per un impossibile.
Una follia.
Sei sbucata fuori come uno scoiattolo.
Da quel groviglio di impossibile.
Di caos.
Di selvaggio disordine.

Gli occhi sono dentro.
E guardano dentro.
Un piccolo passaggio aperto.
Oltre il caos.
L’ordine o il disordine dentro.
Gli occhi non tradiscono.
Non ingannano.
Non pretendono.
Non invecchiano.
Stretti passaggi segreti.
Per il dentro.
Isolato dal caos del selvaggio fuori.

Guardami.
Entra in quel minuscolo spiraglio.
Guardami dentro.
Non parlarmi.
Non dirmi di te.
Transita per il mio piccolo vuoto.
Dei miei occhi.
Dentro me.
È aperto per te.

Guardami.
Non ascoltarmi.
Ho dilatato quel piccolo passaggio.
Per farti entrare dentro.
Non ascoltarmi.
Non sentire le mie parole.
Guardami dentro.
Puoi vedere tutto.
Senza parlarmi.
Senza sentire.
Vedi il tuo guardare.
Lascia che io veda il tuo.
Non tradisce.
Non inganna.
Non indaga.
Non pretende.
Non invecchia.

Guardami.
Negli occhi.
Lasciati guardare.
Nei tuoi.
Sapremo non di immagini.
Ma di noi.
Non di pensieri.
Ma di essenze.
Non di vita che muore.
Ma del sempre che persiste.
Non di progetti, non del domani.
Ma di molecole.
Vere.

Guardami.
È l’unico modo per toccarmi.
Lascia acceso un istante.
Il fondo della galleria.
Lascia che ti possa guardare
In silenzio.
La vedi?
La vedo.
La musica dentro.
Non la sento.
Non provare a sentirla.
Trasferiscila.
E basta.
Adesso sappiamo di noi.
Tutto.
Senza inganni.
Senza dubbi.
Senza confusione.
O fraintesi.
Senza tempo.
Che possa cancellare.
Senza spazi.
Senza modifiche.
Senza che possa mai invecchiare.
Quella nostra musica silenziosa.
Quel dipinto senza colori.
Quella poesia senza rime.
Solo molecole vere.
Indelebili.

Guardami.
Ti sto guardando.
Le mie molecole sono tue.
Le tue mie.
Adesso.
Adesso possiamo spegnerci.
Riposarci.
Rassicurarci.
Abbandonarci al sereno.
Di una luce chiara.
Di una musica armonica.
Di un dipinto di emozioni.
Di una poesia solo nostra.

Adesso.

Ci apparteniamo.
Semplicemente.
Senza possedere.
Possederci.
Senza necessità.
Senza alcun pregiudizio.
Dubbio.
Incertezza.
Ansia.
Distanze.
O semplice caos.
Dentro al quale ti ho incontrata.
Attraversando l’impossibile.
Per un impossibile.
Una follia.
Sbucata fuori come uno scoiattolo.
Irrequieto.

C’è solo luce adesso.
Chiara.
Discreta.
Appartenenza.
Non possesso.
Di minuscole molecole.
Luminose.
Salvate dal caos.
Nel nostro dentro.

C’è solo luce con frequenza certa.
Nel nostro dentro.

Nei miei.
Nei tuoi occhi.


FranzK.

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