martedì 9 febbraio 2010

Vettori energetici.




 [http://www.youtube.com/watch?v=ale6AZ_nPvs&feature=related]


Mi si chiede da più parti cosa è mai l’energia.
Come se io fossi il “gran visir” della “scienza infusa” e potessi saperlo.
La domanda comunque è sempre talmente innocente e spensierata che ogni volta finisce per inquietarmi.
Cogliendomi nella totale incapacità di restituire una risposta, se non credibile, almeno originale.

Tempo fa, scrivevo, a proposito dell’idrogeno, come esso fosse vettore energetico e non energia.
Perché in natura non esiste come “single” ma come fedele sposo ad esempio, dell’ossigeno con il quale è in grado, durante l’accoppiamento, di sprigionare una gran quantità di calore.
Si fa notare come, dopo il loro unico possibile accoppiamento, si calmino tutte e due, per sempre, in liquida acqua.
Per utilizzarlo quindi come passionale e caloroso amante, è necessario, prima, costringerlo ad una separazione.
Beh, non so voi se sapete, ma i costi di una separazione sono notevoli, e, per gli elementi della natura, sono sempre maggiori dei guadagni che si ottengono a risposarsi.
La convenienza in tal caso non è una opinione, ma una legge.
Quindi o si parte da un single certificato e garantito, o, per convenienza energetica si intende, meglio soli.

Da allora ho pensato molto alla questione riguardo l’intima natura dell’energia e mi sembra di capire che non rappresenti di fatto l’argomento di curiosità o interesse della domanda ricorrente.
Per gli abitanti della terra con urgentissimi  problemi di caldo e freddo, fame e sete, non interessa la natura, ma la disponibilità di una risorsa con facili predisposizioni alla trasformazione.
Per ottenere da essa “cose” come il fuoco piuttosto che il "movimento meccanico" dei quali, i primi, hanno prioritaria necessità per la sopravvivenza.
Il legno di un albero, ad esempio è energia per gli umani, data la relativa semplice possibilità di una sua accensione che producendo calore, scalda e cuoce.
Come per gli idrocarburi, come il petrolio, il metano ………
Ma ancora prima, come per il sole, l’acqua e il vento con i quali da sempre si è provveduto a scaldare le piscine dei nobili piuttosto che a macinare il grano.
Poi abbiamo scoperto l’elettricità che come vettore a rapida consegna è di imbattibile efficienza, basta avere un filo.
Metterla in scatola come la carne appare più complesso, nonostante i recenti passi avanti.
Per non parlare della fissione e fusione nucleare ossia le energie del “caldissimo vicino e oltre il possibile”, che a proposito di scatole di contenimento fanno davvero paura.
E poi quante trasformazioni  e scambi tra tutte loro, per estrarre e trasportare quella che serve.

Ho la decisa impressione che non sappiamo proprio nulla riguardo l’intima natura dell’energia.
Perché credo, ripetendomi, che le prioritarie necessità di sopravvivenza  ad un ambiente ostile, abbiano spinto gli umani ad approfondire la sua disponibilità non la sua comprensione.
E si sa che quando hai le palle gelate, piuttosto che lo stomaco a spirale, il sofismo intellettuale non è esercizio di facile esecuzione.
Tendenzialmente tale esercizio è roba da ricchi, o sbaglio?

Ecco io non so cos’è l’energia, e temo che se lo sapessi non lo scriverei.
Ma credo che tutto quello che gli uomini del ‘900 appellano come energia, non sia null’altro che un vettore.
Quindi l’energia, a mio parere, è certamente contenuta nei raggi del sole, quanto nei legami idrogeno-ossigeno dell’acqua,  nella pressione cinetica del vento piuttosto che nel calore degli strati geologici profondi della terra, nei meccanismi atomici, piuttosto che nella materia stessa.
È  contenuta e, in quanto contenuta, anche trasportata da queste cose ma temo non sia “queste cose”.
Che sono quindi solo tanti piccoli vagoni carichi di quello che non sappiamo, ognuno oltremodo su un suo proprio speciale e a volte interscambiabile binario.
Vagoni differenti per poche cose come la rapidità di partenza piuttosto che il controllo della velocità e delle frenate.
Del carico trasportato, in relazione a quanto Tempo si è impiegato per raccoglierlo, piuttosto che di facilità o difficoltà di guida, di sicurezza o pericolo di utilizzo.

Solo un paio di considerazioni.
Se cerchiamo risorse, esse devono essere in pronta consegna e di facile accensione.
Vettori già belli carichi.
Senza necessità di pieni di benzina e rapidi viaggi di andata e ritorno.
E, se possibile, carichi di risorse abbondanti e utilizzabili con un certo grado di sicurezza.
Trasformando queste risorse, qualunque esse siano, cambieremo comunque gli stati di equilibrio dei sistemi "naturali" che ci circondano.
E più quantità verrà trasformata e più gli equilibri risulteranno alterati.
A prescindere dal tipo di vettore scelto..
Che nessuno può dire poi, a mio giudizio, se è un bene o un male.
A prescindere da qualsiasi romantico o illuminato convincimento.
Non dalle speculazioni e dagli inganni ovviamente.

Non credo di aver detto cose molto originali e simpatiche.
Ma spero sia chiara la differenza tra i vettori energetici e l’intima natura dell’energia.

I primi trasportano qualcosa di certo e di certamente trasformabile.
Trasportano sicuramente la seconda.

Una cosa sicuramente sconosciuta.

Franz.K

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