giovedì 21 gennaio 2010

La miniera della Felicità.2-3




 [http://www.youtube.com/watch?v=YspaFgAV7D4]

 [http://www.youtube.com/watch?v=i-0VKYai49g]

Erano anni ormai che tracciava in continuazione le compressioni della crosta terrestre.
E analizzava campioni di roccia provenienti da incredibili profondità.
Fino quasi al magma.
Anni che trascorreva le notti senza sonno al tenue lume di un led di ultima generazione per cercare di capire dove posare la trivella.
Definitivamente.
L’ultima unica possibilità.
Gli errori non sarebbero assolutamente stati più sostenibili.
La fragilità del manto superiore, in alcuni punti, era ormai tale, da non essere sicuro anche per il solo passaggio dei mezzi sottomarini di trasporto.

E dire che ad un certo punto tutti avevano temuto il peggio per la questione dell’energia.
Quella profonda crisi che, nei primi decenni del secolo, aveva rischiato il conflitto.
E non secondo le storiche e logiche preveggenze.
Non una guerra interplanetaria dunque ma una alquanto più pericolosa.
Tra vicini di casa.
La guerra vera insomma.
Poi si era risolto tutto, per fortuna.
Con quella completa trasformazione della materia ……
E adesso si era al peggio.
E toccava a lui.

Tutti avevano stupidamente sottovalutato, dopo la conquista della trasformazione della materia in energia, che sembrava assicurare l’infinito, il problema della Felicità.
Gli umani, passata la paura dell’estinzione delle risorse e della conseguente autodistruzione, avevano trovato nell’infinita energia disponibile,  non uno stimolo per nuovi orizzonti, ma uno di aberrazione e miseria imprevisto e imprevedibile.
Nonostante tutte le teorie socio antropologiche, che prevedevano ed affidavano alla soluzione di quel problema tutti i motivi di un risorgimento culturale, che li avrebbe finalmente spinti oltre i confini dell’universo conosciuto.
Un poco si era esagerato con queste considerazioni ma nessuno avrebbe potuto prevedere il baratro di quel reale presente.

Con la piena soddisfazione delle necessità di quarto ordine gli umani avevano completamento cessato di avere aspettative di qualsiasi genere.
E con esse erano finite tutte le possibili successive motivazioni alle pulsioni vitali, come, almeno,  fino a quel momento, erano state interpretate.
Il completo stato di abbandono di tutto, aveva generato un aberrante marcescenza che progrediva dai rifiuti putrefatti per le strade, al sonno privo di sogni delle infinite notti di quelle penose anime, prive ormai di espressione e aura.

Era la Felicità che si era rapidamente esaurita, non l’energia.
E nessuno lo aveva previsto.
Sarebbe d’altra parte risultato troppo difficile.
Le necessità erano da sempre state elette dal medio sentire come la sua incarnazione, il suo più intimo e profondo significato.
Ma al superamento di quelle di quarto ordine la verità era comparsa con tutto il suo dramma.
La Felicità era tutt’altro.
E la scoperta teorica della sua miniera sottomarina, vicino all’isola di Pasqua, era l’unica speranza di salvezza.

E toccava a lui la decisione.
Rimasto uno dei pochi al quale la “malattia” era ancora combattuta da anticorpi abbastanza robusti.
Una sola possibilità.
Poi tutto sarebbe sprofondato chissà in quale baratro del nulla.
L’estinzione avrebbe davvero finito con il compiersi pienamente.

Dove posare la trivella.
Dove e quando far partire la spedizione.
Quando cominciare il countdown.
Una domanda la cui risposta e la successiva decisione giocavano a rincorrersi con il gelido uguale ma differente della fine.

E la luce del led non era più sufficiente a far chiaro dentro i suoi dubbi.
E al suo convincimento della rinascita.
Al suo credere in qualcosa che sarebbe comunque cambiato.
Che avrebbe cambiato anche lui.

Ad un tratto il pensiero corse altrove.
Pensò al suo ultimogenito
Ai suoi occhi senza pupille
Al nero vuoto del suo sguardo.
Alla sordità del contatto fisico del suo sistema nervoso.

Alzò il cyberphone .
Compose il numero vocale.
“Codice cifrato” rispose una voce metallica al di là della connessione.
Lo scandì con calma, poi premendo il tasto “cancelletto” sussurrò:

Cominciate.

Franz.K

Nessun commento:

Posta un commento