sabato 30 gennaio 2010

La credibilità.




 [http://www.youtube.com/watch?v=rUq3tZNJmtw&feature=fvw]

Non era molto tempo che Bonni aveva terminato il consueto ciclo di studi.
Eppure era talmente vivace e frenetico che al posto di dedicarsi al meritato riposo, oltremodo previsto dalle ferree leggi della Colonia, era già pronto a cominciare l’attività di Contribuzione.
C’era solo un piccolo problema.
Le Celle disponibili per l’attività contributiva, che in quel tempo incorreva in seri problemi strutturali, scarseggiavano in quantità e qualità.
Ma Bonni era un tipo davvero tosto, e solo dopo circa tre settimane dalla sua decisione di non riposare, era già riuscito ad accaparrarsene una.
Il peggio che avrebbe potuto trovare magari, ma il meglio lo avrebbe sicuramente conquistato con la sua caparbia volontà.

Non passarono che poche settimane e contrariamente a quanto aveva sempre creduto, la volontà e la capacità così come la dedizione, la cura, la disponibilità …… non sembravano essere doti particolarmente apprezzate all’interno della struttura contributiva.
Erano assai più determinanti e premianti, ad esempio, la finzione, l’appariscenza, la falsità, l’opportunismo, la furbizia, l'inganno ……..
Per Bonni fu una dura lezione e nonostante comprendesse che bastava cambiare, scoprì che il suo obiettivo non era arrivare in qualche dove, ma essere qualcuno, divenire una Persona.
E per seguire quella strada comprese che non poteva che seguire il suo cuore.
Votandosi, quantomeno nell'unità contributiva, alla sofferenza della sopportazione e, pian piano, della congiura e della gogna.

Un giorno, mentre ormai Bonni era divenuto per tutti motivo di disturbo e in sopportazione, avvenne un fatto importante.
Dalle alte sfere rotanti degli uffici dell’unità contributiva, scese verso i laboratori il RUT, il Responsabile Unico Tecnico.
Chiamò Bonni al centro del laboratorio con un chiaro intento e tutti i suoi colleghi si fecero intorno.
Dimenticavo che tutti i colleghi erano anche membri del Collegio dei Sacri Diritti Naturali e difensori strenui di importanti sigilli conservati in antichi manoscritti …….
Il RUT teneva nelle mani un semplice problema da risolvere, così talmente semplice che anche un bimbo l'avrebbe risolto.
A proposito.
Non molti anni dopo molti, i Dominatori della Colonia, si accorsero che i bimbi sapevano risolvere quei semplici problemi meglio degli adulti, e, date le loro inferiori richieste di cibo, affidarono a loro, quasi in esclusiva, tutti quei compiti.
Per buona pace anche del Collegio dei Sacri Diritti Naturali.

Il RUT che aveva anche visibilmente abusato di qualche liquido alcoolico, inscenò così, proponendo a Bonni di risolvere, davanti a tutti, quel problema per cinquecentomilavolte di seguito, un ridicolo teatrino che come unico scopo si proponeva la sua massima umiliazione pubblica.
Di violenza psicologica inaudita in modo da scatenare il ghigno rabbioso e delirante dei suoi colleghi.
Che in tal modo eccitati e presi da una sorta di isteria di massa si strinsero così tanto all’intorno di Bonni che lui poteva percepirne l’insopportabile odore dei loro aliti.
Bonni non reagì.
Ma si concentrò a non perdere un istante le pupille del RUT.
Il loro interno, il loro dilatarsi e stringersi.
E così, fissandolo come uno scandaglio, quasi travolto dai ghigni bavosi dei suoi colleghi, sopportò in silenzio ma senza mai piegarsi, la follia di quell’umano.

Poco tempo dopo Bonni scomparve senza lasciare alcuna traccia di se.

Tre o quattro anni più tardi, l’unità contributiva dove aveva subito tutti quei torti e disumani trattamenti,  venne definitivamente smembrata per problemi legati a questioni relative all’efficienza e non so che altro ……

Bonni quella sera, come al solito da anni ormai, era pronto per tornare verso casa dopo un’altra giornata di contribuzione davvero esaltante.
Era diventato una Persona, come si era proposto anni prima, e conscio di non poter mai per questo motivo entrare a far parte della schiera degli Eletti, era molto felice di appartenere di diritto a quella dei Veri.
Tanto da divenire rapidamente uno dei migliori di loro.
Da poco aveva un nuovo collega, uno che gli ricordava qualcosa che non riusciva assolutamente a mettere a fuoco.
Questi quella sera gli si avvicinò proponendo una passeggiata insieme verso casa: doveva parlargli.
Il tema era semplice: suoi ex colleghi avevano un  grosso problema di soluzione di problemi complessi che certamente, per la genialità di Bonni, sarebbero stati acqua fresca da bere in cambio di importanti somme di Link.
Dei Link a Bonni, dopo aver scelto tra l'avere e l'essere, l'essere, non importava un accidenti ma decise per accondiscendere all’invito del collega.
Per suo riguardo quantomeno.

Qualche sera dopo varcavano insieme l’entrata di una nuova sede contributiva non troppo lontana dalle reciproche abitazioni.
Nella sala dei ricevimenti, dietro un lunghissimo tavolo, li aspettavano impettiti quasi sull’attenti cinque individui in giacca e cravatta.
Dopo una rapida e calorosa accoglienza e presentazione li invitarono a sedersi in modo che il capodelegazione potesse illustrare a Bonni il problema.
Si sa come in quei momenti tutto accade rapidamente ma quando gli sguardi si incrociarono, la vista rese consapevole la perfetta fisionomia del vecchio RUT.
Che, dolce come il miele e disponibile come una prostituta di lusso già ben remunerata, parlava e parlava ricordando di tanto in tanto le note gesta di Bonni e della sua genialità.
Il RUT non l’aveva riconosciuto come la persona che anni prima aveva umiliato e avvilito peggio di una bestia.
Come avrebbe mai potuto?
Bonni era un genio e anche in una eventuale somiglianza beh ,…… cose che capitano.

E Bonni per la seconda volta non reagì.
E si concentrò unicamente alla soluzione del problema che ottenne in quattro salti rifiutando successivamente con decisione il pacco di Link pronti dentro una busta bella gonfia.
Scrisse formule, tracciò schemi e indicò le conseguenti soluzioni senza mai perdere di vista un istante le pupille del RUT.
Il loro interno, il loro dilatarsi e stringersi.
E così fissandolo come uno scandaglio, quasi travolto dagli orgasmi bavosi dei colleghi di lui stavolta, sopportò in silenzio ma senza mai piegarsi, ancora una volta, la follia poco differente dalla precedente di quell’umano.
Si sentì davvero ammirato mentre lo salutava due file di luminosi ed ossequienti accompagnatori.
“La prego signor Bonni, la prego ci ripensi e torni, molti sono i Link che potrebbe guadagnare”.
Il RUT non riuscì mai a comprendere il perchè di quel comportamento.
Soprattutto quando Bonni lo salutò definitivamente e per sempre, con uno smagliante, verissimo sorriso.

Aveva imparato qualcosa di immenso quello sera.
Quanto potesse contare la credibilità.
Di quale sostanza fosse mai costituita.
Di quanta volatilità fosse affetta.

E decise più di prima di continuare ad essere solo una Persona.

Possibilmente migliore.

Franz.K 

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